“Speranza senza muri” Calendario Farmacia Ghigi 2022

Grazie alla Farmacia Ghigi abbiamo avuto la possibilità valorizzare il talento dell’artista Flavia Rubbi, ospite del nostro centro “Laboratorio senza Muri”. Il suo elaborato intitolato “Speranza senza Muri” rappresenta un invito ad abbattere i nostri muri interiori, lasciando in noi stessi, spazio alla visione di un mondo migliore.

Partecipazione a una lezione di pedagogia speciale della marginalità e della devianza nel coso di laurea di educatore sociale e culturale del dipartimento di scienze dell’educazione dell’ Università di Bologna.

Qui di seguito i link ai filmati:

CSRD Gea Prima parte
https://youtu.be/lyAjcbbxOdo

CSRD GEA Seconda Parte
https://youtu.be/sTlKKsSsZ0I

CSRD Casa dell’Arcobaleno
https://youtu.be/7deX5AqJF0w

Laboratorio Senza Muri
https://youtu.be/fj2SjFstiRU

Testo del video storia del CSRD Senza Muri

Il Laboratorio “Senza Muri” ha condensato idee e parole nel video che segue

BREVE ANTOLOGIA CORALE SUL TEMA “LA STRADA”

La strada come pretesto e metafora per raccontare storie e stranezze lungo le strade dentro e fuori di noi

i testi del video:

Devastazioni e merendine
La vita è una strada da prendere al meglio
faremo le nostre cose
e resisteremo aspettando un mondo felice
In alcuni ospedali non mi piace andare
sono sempre le stesse visite brutali
Sarà una lotta contro il tempo
criminali bombe esplosivi
basta far male alla gente innocente
La strada è una barriera
che non fa girare come tu vuoi.
Ho visto più di un temporale
e fantasmi e cani randagi
Nel vento un cacciabombardiere
raggiunge le strade con fuoco devastatore
La strada porta a un’ isola di luna park
e può far sognare anche le nostre serate.
Dobbiamo risalire nel tunnel
dopo saremo convinti di avercela fatta.
E si può andare fino al confine o al mare
dov’è un’ acqua di cioccolato bianco e biscotti farciti.
C’ era chi sapeva di chi era la strada
più difficile al mondo
La strada è una montagna di castagne e dolciumi
un gelato misto con biscotti e merendine al mercato
R. M.

Pace interiore
La strada può far paura, può essere una cosa cattiva.
Ma la strada che ho in mente porta dal passato al futuro
porta la pace interiore.
Con un dolce profumo di caffè.
G. C.

Cose che capitano
Conosco un proverbio che dice: “ciascuno vada per la sua strada”
naturalmente il significato è che due persone devono badare ai fatti loro e devono fare quel che gli suggerisce la loro coscienza. Senza dar fastidio agli altri.
Un momento felice della mia strada è quando i gatti sono in calore e si mettono a bisticciare per contesa. Quando vedo questa cosa riderei a crepapancia.
Sulla strada capitò un giorno un’altra cosa che mi fece proprio ridere:
una bambina che era figlia di una donna che era titolare di un negozio di calzature che ha chiuso i battenti. Questa bambina, assieme ad una sua amichetta, cominciò a farmi le linguacce e non la smetteva. Ma dirò di più: all’ apparenza tutte e due avranno avuto cinque anni.
R. S.

Consigli e precauzioni
Nella strada c’è tante buche
succedono tanti incidenti
bisogna stare attenti alle macchine
Nella strada uno cade e si fa male
e si deve chiamare l’ ambulanza
possono anche tamponarti
se uno va forte e non frena al semaforo
Nella strada si vede le persone
passare con tanti cani.
C’è un ragazzo, vicino alla mia porta,
che ha portato su il cane in braccio
per non fare le pedate nelle scale.
S. S.

Imprevisto
Quando sono per strada mi vedo contento
perché incontro persone che conosco e mi salutano
e persone che non conosco e mi guardano.
Una volta ero in autobus che andavo in centro,
ma l’ autobus ha cambiato strada.
Perché era Sabato.
I. C.

Stati d’animo
Quando passeggio sono allegro
Quando vado a comprare il pane sono allegro
Sono allegro quando sono in casa con i miei
Sono allegro quando faccio qualcosa per gli altri
Sono triste quando mi parlano alle spalle
Sono triste quando mi dicono di stare zitto
Sono triste quando resto solo
K. N.

Laboratorio Protetto e di Transizione al lavoro “Senza Muri”

Opera di Novembre – La valigia

KIT DI SOPRAVVIVENZA… CON QUALCHE PORTAFORTUNA!

Questo mese ci siamo chiesti quali sono le cose (oggetti ma anche sentimenti, desideri, pensieri, ecc.) che per noi contano di più, che vogliamo portare con noi ovunque andiamo. Fra queste, ne abbiamo scelte cinque a testa e ci abbiamo riempito la nostra valigia… che ora è piena di tutte le cose per noi più importanti!

Laboratorio Protetto e di Transizione al lavoro “Senza Muri”

Opera di febbraio – L’incontro

IN-CONTRI IN-CORNICE

Questo mese abbiamo parlato di amore – inteso come affetto verso familiari, amici, animali, oggetti.

Ognuno di noi ha scelto di raccontare agli altri un incontro d’amore che gli ha cambiato la vita, che è stato per lui/lei importante e significativo; ha poi realizzato una cornice personalizzata per rappresentarlo, utilizzando foto, disegni, colori, scritti, ecc. Infine abbiamo riunito tutte le cornici in un grande e unico quadro!

Laboratorio Protetto e di Transizione al lavoro “Senza Muri”

Opera di aprile – Il ritorno

RITORNO IN RIMA

Ritorno fa rima con…? Cliccate sul link e divertitevi a completare il nostro cruciverba sulle parole che fanno rima con “ritorno”!

ritorno in rima – YouTube

Il breve testo che segue nasce da una visione della strada come percorso di riscoperta e intento di trasfigurazione di ciò che quotidianamente si mostra come scontato e monotono, privo di futuro o segnato da limiti invalicabili.
La potenza metaforica di un concetto come quello di strada, ci consente di proporre immagini di una via da percorrere dove situare nuove prospettive e diversi orizzonti, come è auspicabile che accada nel lavoro educativo.

Parole per strada
Venne prima il cammino. Solo più tardi cominciò a nascere una strada.
Venne prima il viaggio. La strada era nel cuore e nella mente.
Era un’ idea. Ma prima era solo il cammino, da un luogo verso un altro luogo.
Era un desiderio, un pensiero tra il qui e l’altrove.
In principio la strada era solo un pensiero, ma quel lungo andare più e più volte verso l’ altrove si impresse inesorabile sulla pianura, attraversò boschi e montagne, fiumi e dirupi.
A lungo andare, quel lungo andare fu sentiero di viandanti. Fu viaggio di mercanti e pellegrini. Divenne un sentiero battuto. Deserto, affollato, solitario. Proteso verso l’ altrove, a volte slavato da nubifragi, a volte riarso da torride estati, mutevole come le stagioni.
Un desiderio, forse una necessità, segnava la via.
Ed ecco la strada, per lungo tempo un pensiero disteso sopra epoche e civiltà, mutevoli, anche loro, come le stagioni.
Una strada, se non ci pensi mai, se non ti accorgi di percorrerla e quasi non la vedi, è solo uno spazio anonimo, indifferente. Potresti dire in fondo una strada è una strada.
Ma a un certo punto, per amore o per forza, o in forza dell’ amore, può accadere qualcosa. Quell’ istante, se non resti intorpidito dalle abitudini, se sei abbastanza ricettivo e pronto a dare il benvenuto all’ impensabile, non sarebbe più un semplice istante. Non sarebbe, intendo, un secondo del tuo solito tempo calcolabile, ma un tempo assolutamente nuovo, un modo inedito, o inattuale, di sentire il pulsare del mondo.
Come la gran parte delle cose, forse come tutte le cose, una strada non è soltanto una strada. Una strada è un segno, una traccia. Una possibilità.

Opera di aprile – Il ritorno

RITORNO IN RIMA

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