Occasioni di formazione


Partecipazione al “Festival dell’Esser3”

Piazza del Municipio – Ozzano dell’Emilia, 5 Settembre 2025


 

Il 5 settembre 2025 presso il comune di Ozzano dell’Emilia si è tenuto il festival dell’Esser3, aI quale hanno partecipato anche i Centri Diurni dell’ASP Laura Rodriguez che hanno esposto le proprie esperienze educative ed inclusive nel territorio.

L’ASP Rodriguez ha una lunga storia nell’ambito della disabilità: Già alla fine degli anni ’70 nasceva il primo Centro Diurno, lo Zanichelli, a gestione diretta. Da questa prima esperienza si è sviluppata l’attuale rete, composta da tre strutture situate nei Comuni del Distretto:

  • Centro Diurno GEA – San Lazzaro di Savena
  • Casa Arcobaleno – Pianoro
  • Laboratorio Protetto “Senza Muri” – Ozzano dell’Emilia

I Centri Diurni sono gestiti da educatori professionali sotto una regia pedagogica unitaria, che mira a rispondere ai bisogni sociosanitari delle persone accolte e a promuovere percorsi di inclusione autentica.

…Una visione educativa radicata nella comunità

La nostra visione educativa si fonda sul dialogo costante con il territorio e sul riconoscimento del Centro come parte integrante della comunità.
Questa prospettiva si ispira a una pedagogia dialogica e partecipativa, come teorizzato da Paulo Freire (1970), per cui l’educazione autentica nasce dal confronto e dalla costruzione collettiva di significati.

Fin dagli anni ’80, la Rodriguez ha voluto affermare il proprio ruolo educativo anche sul piano culturale e istituzionale, promuovendo pubblicazioni e riflessioni che hanno contribuito a formare generazioni di educatori.
Seguendo la lezione di John Dewey (1938), crediamo che l’apprendimento sia un processo esperienziale e sociale: si impara “facendo”, e la comunità diventa il principale contesto di formazione.

Attraverso attività quotidiane — come fare la spesa, utilizzare i mezzi pubblici, partecipare a eventi culturali o sperimentarsi in contesti lavorativi protetti — si costruiscono apprendimenti autentici, legati ai bisogni e ai desideri reali delle persone.
Il territorio non è un semplice sfondo, ma un vero e proprio co-protagonista del progetto educativo.
L’educatore diventa un “regista” che costruisce ponti tra il Centro e il mondo esterno, come suggeriva Lev Vygotskij (1978), accompagnando la persona nella sua “zona di sviluppo prossimale” e creando le condizioni perché ogni esperienza sia accessibile, significativa e trasformativa.

Il Centro Diurno come punto di partenza

Il Centro Diurno non è un luogo di arrivo, ma uno spazio aperto e dinamico, in continuo dialogo con il territorio.
L’obiettivo è costruire una rete territoriale ampia e collaborativa, basata su convenzioni e accordi condivisi con enti locali, scuole, associazioni e realtà produttive.
L’intento non è semplicemente “inserire” le persone con disabilità in contesti esistenti, ma generare insieme nuovi spazi inclusivi, fondati su reciprocità, partecipazione e valorizzazione delle differenze.

Questa prospettiva trova eco nel pensiero di Loris Malaguzzi (1996), fondatore dell’esperienza educativa di Reggio Emilia, che vedeva l’educazione come un processo collettivo e creativo, dove ogni persona porta “cento linguaggi” per esprimersi e contribuire alla vita della comunità.

Un esempio virtuoso: il Laboratorio “Senza Muri” di Ozzano

Attivo dal 1998, il Laboratorio “Senza Muri” ha costruito nel tempo un solido rapporto con il Comune di Ozzano dell’Emilia.
In oltre 25 anni di collaborazione, i valori fondanti del progetto sono rimasti saldi, garantendo continuità e stabilità ai servizi.

Le attività realizzate con il Servizio Cultura, Sport e Scuola includono:

  • gestione e distribuzione di volantini per eventi culturali e sportivi;
  • servizio di book crossing con manutenzione delle postazioni;
  • consegna ai cittadini dei bollettini comunali;
  • laboratori creativi con le scuole, come l’esperienza sugli origami alla Scuola “Rodari”;
  • progetto “Palestra”, un ciclo di lezioni sportive guidate;
  • collaborazione con la Farmacia Ghigi per la creazione del logo del calendario comunale;
  • produzione di blocchetti in carta riciclata per gli uffici pubblici.

Queste attività mostrano come anche i gesti quotidiani possano diventare occasioni educative, capaci di favorire inclusione, competenze e relazioni significative.

Educare nel territorio: una scelta pedagogica

La territorialità è un principio cardine del nostro agire educativo.
Progettare e svolgere attività nel territorio non è solo una scelta organizzativa, ma una scelta pedagogica consapevole: significa promuovere autodeterminazione, partecipazione e riconoscimento di sé come parte attiva della comunità.

Esempi come il book crossing mostrano quanto un’attività semplice possa diventare un’esperienza complessa e formativa: lavorare sulle abilità motorie e relazionali, sull’orientamento e sull’autonomia, in un contesto reale e non protetto.
L’educatore, in questo processo, svolge il ruolo di mediatore e facilitatore, accompagnando la persona senza sostituirsi a lei, in linea con la visione socioculturale di Vygotskij e con il principio dell’“empowerment” teorizzato da Amartya Sen (1999) e Martha Nussbaum (2011), secondo cui la giustizia e l’uguaglianza si realizzano solo quando ciascuno può sviluppare le proprie capacità effettive.

Le attività territoriali sono anche esperienze di reciprocità: le persone con disabilità non solo ricevono stimoli dal contesto, ma contribuiscono in modo concreto e riconosciuto alla vita della comunità.
Quando il territorio stesso si attiva, riconosce e valorizza i servizi educativi, nasce un rapporto circolare di fiducia e collaborazione che trasforma la logica assistenziale in una logica partecipativa.

 

I Centri Diurni dell’ASP Rodriguez rappresentano luoghi di relazione, crescita e inclusione, dove il territorio diventa parte del progetto educativo e le persone sono protagoniste del proprio percorso di vita.
Attraverso il lavoro quotidiano degli educatori e la rete di collaborazioni costruite negli anni, si realizza una comunità più consapevole, aperta e solidale — una comunità “senza muri”, che incarna concretamente i principi dell’educazione come pratica di libertà (Freire) e della cittadinanza attiva (Dewey).

 

 

Riferimenti bibliografici

  • Dewey, J. (1938). Experience and Education. New York: Macmillan.
  • Freire, P. (1970). Pedagogia degli oppressi. Torino: EGA.
  • Malaguzzi, L. (1996). I cento linguaggi dei bambini. Reggio Emilia: Reggio Children.
  • Nussbaum, M. C. (2011). Creating Capabilities: The Human Development Approach. Cambridge, MA: Harvard University Press.
  • Sen, A. (1999). Development as Freedom. New York: Knopf.
  • Vygotskij, L. S. (1978). Mind in Society: The Development of Higher Psychological Processes. Cambridge, MA: Harvard University Press.

Novembre 2024:

Intervista per STORYTIME

Che cosa sono i CSRD? Che cosa vuol dire lavorare come educatori ed educatrici per e con le persone con disabilità all’interno dei territori del nostro distretto? Scopritelo guardando l’intervista!


Collaborazione con UNIBO

Partecipazione alle lezioni di Pedagogia Speciale della marginalità e della devianza nel coso di laurea di educatore sociale e culturale del dipartimento di scienze dell’educazione dell’ Università di Bologna


Febbraio 2025:

Inclusione e benessere sociale nella progettazione educativa: l’utilizzo delle tecnologie nei CSRD ASP

Febbraio 2024:

Programmare e Progettare in un CSRD : Progettazione e Programmazione in un Centro Socio Riabilitativo Diurno: strumenti teorici ed esempi pratici delle realtà dei CSRD ASP


2 Dicembre 2023:

in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità ASP Laura Rodriguez in collaborazione con Alma Mater Studiorum UNIBO presenta il Seminario “C’ENTRO ANCHE IO. Inclusione e territorialità nei Centri Socio Riabilitativi Diurni del Distretto Savena -Idice”.


Marzo 2023:

La progettazione nei CSRD : strumenti pratici su come impostare il lavoro dell’educatore per una progettazione personalizzata e dialogica secondo il modello della Qualità della Vita


Marzo 2022:

2009 – 2022: Come sono cambiate le relazioni con il territorio durante questi anni? Presentazione del lavoro di rete con il territorio di rifermento.


Aprile 2020:

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